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Atelier Van Lieshout

Atelier Van Lieshout

Atelier Van Lieshout

Atelier Van Lieshout è lo studio fondato dallo scultore, pittore e visionario Joep van Lieshout, che, dopo essersi diplomato alla Rotterdam Art Academy, è rapidamente diventato famoso con progetti che oscillano tra il mondo del design e quello dell’arte: scultura e installazioni, edifici e mobili, utopie e distopie. Nel 1995, Van Lieshout ha fondato il suo studio e da allora ha lavorato esclusivamente con il nome dello studio, che comprende più di venti collaboratori di origini e provenienze diverse. Tutti lavorano insieme in un grande capannone sul porto di Rotterdam, suddiviso in diversi reparti: fibra di vetro, scultura in legno, metallo. I progettisti sono strettamente coinvolti nel processo di fabbricazione di ciascun prodotto; per questo motivo progettazione e produzione di tutte le opere firmate AVL devono svolgersi necessariamente in questo unico luogo.
Negli ultimi tre decenni, Van Lieshout ha istituito una pratica multidisciplinare che produce opere ai confini tra arte, design e architettura, studiando la linea sottile tra arte manifatturiera e oggetti funzionali di produzione di massa e cercando di trovare i confini tra fantasia e funzione, tra fertilità e distruzione.
Van Lieshout analizza i sistemi, che si tratti della società nel suo insieme o del corpo umano; egli sperimenta, cerca alternative, tiene mostre come esperimenti per il riciclaggio e ha persino dichiarato uno stato indipendente nel porto di Rotterdam AVL-Ville nel 2001: uno stato libero nel porto di Rotterdam, con un minimo di regole, un massimo di libertà e il più alto grado di autarchia.
Tutte queste attività sono condotte nel tipico stile provocatorio di Van Lieshout, sia esso politico o materiale, combinando un’estetica e un’etica fantasiose con uno grande spirito imprenditoriale; il suo lavoro ha motivato i movimenti nel campo dell’architettura e dell’ecologia ed è stato celebrato, esposto e pubblicato a livello internazionale. Le sue opere condividono una serie di temi, motivi e ossessioni ricorrenti: sistemi, potere, autarchia, vita, sesso e morte – ognuno di questi traccia l’individuo umano di fronte a un tutto più grande come il suo noto lavoro Domestikator (2015). Questa scultura ha suscitato polemiche prima ancora di essere collocata al Louvre nel Jardin de Tuilleries, ma è stata poi adottata dal Centre Pompidou dove è stata esposta durante FiAC del 2017.

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