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Vitra

Vitra

Vitra è un’azienda svizzera dedicata al miglioramento della qualità delle abitazioni, degli uffici e degli spazi pubblici attraverso il potere del design, fondata a Weil am Rhein nel 1950 da Willi Fehlbaum, proprietario di un negozio di mobili nella vicina Basilea. I suoi prodotti sono sviluppati in un processo impeccabile, di progettazione intensiva, che riunisce eccellenza ingegneristica con genio creativo di designers di fama internazionale. L’obbiettivo, fino dai primi anni ‘50, è di creare interni , mobili e accessori funzionali e stimolanti attraverso alcuni principi guida come la longevità dei materiali, la costruzione impeccabile, l’alta qualità e l’importanza dell’ estetica, come dimostrato dai grandi classici, molti ancora in produzione dal 1950.

I grandi classici americani del design sono infatti stati il punto di partenza del catalogo Vitra, grazie all’accordo già nel 1946 con l’americana Herman Miller per l’acquisto dei diritti di produrrre in Europa la vasta collezione di Charles e Ray Eames. Willi Fehlbaum rimase folgorato dai progetti dei coniugi Eames durante un viaggio in America e volle a tutti i costi produrli e proporli al mercato europeo. Capolavori come la Eames Chair, l’ Alluminium Group, la Upholstered Lounge Chair, L’Elephant Stool, le sedie in Fiberglass….iniziarono quindi ad essere conosciuti e apprezzati anche in Europa grazie a Vitra. Successivamente a questa produzione si sono aggiunte le opere di altri maestri storici del design internazionale come George Nelson, Verner Panton, Jean Prouvé e a seguire, in anni più recenti i lavori di designers e architetti contemporanei come Antonio Citterio, i fratelli Bouroullec, Mario Bellini, Ron Aram, Jasper Morrison, Alberto Meda, Philippe Starck…

Dopo un terribile incendio, che devastò l’intera fabbrica nel 1981, venne chiamato l’architetto inglese Nicholas Grimshaw per progettare il nuovo stabilimento, pronto in soli 6 mesi, al quale si affiancò nel 1986 un altro edificio dell’architetto portoghese Alvaro Siza, iniziando quello che diventerà il futuro Vitra Campus, ovvero il raggruppamento più importante in Europa e probabilmente nel mondo di architetture contemporanee in uno spazio limitato. Tra i molteplici edifici si possono ricordare il Vitra Design Museum di Frank O. Gehry del 1989, il padiglione delle Conferenze di Tadao anno del 1993, la stazione dei Vigili del Fuoco di Zaha Hadid del 1993, l’installazione nel 2003 di una stazione di benzina progettata nel 1953 da Jean Prouvé fino ai più recenti VitraHaus degli architetti di Basilea Herzog & de Meuron del 2010, la struttura Diogene di Renzo Piano del 2013 o la fabbrica dello studio giapponese SAANA del 2013. Il Vitra Campus è diventato in pochi anni una meta molto frequentata dagli appassionati di design e non solo, grazie alle visite guidate nei vari stabilimenti, alle numerose mostre ed esposizioni sul design nel suo museo e a molte iniziative correlate al mondo del design e dell’arte.

Attualmente il catalogo Vitra si divide in 2 parti. una dedicata alla casa, la Home Collection, e una dedicata al contract e all’ufficio, con molta sensibilità verso lo smart working. In queste 2 parti vengono sempre equilibrate le proposte dei Maestri del design come gli Eames, Jean Prouvé, Verner Panton… e i progetti contemporanei di designers come i fratelli Bouroullec, Hella Jongerius, Konstanto Grcic, Jasper Morrison e molti altri.

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Serge Mouille

Serge Mouille

Conosciuto a livello mondiale per il suo lavoro come progettista di apparecchi di illuminazione, Serge Mouille (1922-1988), dopo il diploma nelle arti decorative legate all’argento presso la Scuola delle Arti Applicate di Parigi, fa pratica nello studio dello scultore Gilbert La Croix e, dopo la laurea nel 1941, apre il suo studio.

Nel 1945 Mouille stesso diventa insegnante presso la Scuola delle Arti Applicate e apre un nuovo studio specializzato nella lavorazione del metallo: le sue commesse sono per lo più mancorrenti per le scale, lampadari e ornamenti per le pareti. Nel 1953 Jacques Adnet lo assume a progettare apparecchi d’illuminazione, un’arte a cui dedicherà il resto della sua vita. Durante gli anni ’50 Serge Mouille progetta grandi lampade da parete, da soffitto e da terra, con diversi bracci e forme curve, che ricordano morfologicamente un ragno. Alcuni dei suoi disegni più conosciuti del periodo sono la sua lampada “Oeil” del 1953, “Flammes” del 1954, “Saturno” del 1958. Per tutta la sua vita lavora per ottenere un estetica cinetica e scultorea che evochi un senso di movimento nello spazio, affermando che i suoi apparecchi sono “una alternativa ai modelli italiani, che iniziano a invadere il mercato nel 1950”. I suoi progetti di questi anni vengono esposti e venduti alla Steph Simon Gallery in Boulevard Saint Germain a Parigi, insieme alle opere di Isamu Noguchi, Jean Prouvé, Charlotte Perriand, Pierre Jeanneret e Le Corbusier.

Nel 1955 Serge Mouille diventa membro della Società degli Artisti delle arti Decorative e della Società Nazionale d’Arte Francese; nello stesso anno viene insignito del prestigioso premio Charles Plumet per il suo lavoro e nel 1958 riceve un diploma di onore all’Expo di Bruxelles. Verso la fine del decennio degli anni ’50 Mouille inizia , a progettare apparecchi di illuminazione istituzionali e diventa responsabile per la progettazione dell’illuminazione dell’Università di Antony, arredata da Jean Prouvé, per le scuole di Strasburgo e Marsiglia e per la cattedrale Bizerte, continuando sempre a creare lampade anche per privati e per le più famose gallerie. I suoi modelli più richiesti, da parete e da soffitto, sono quelli più grandi, a 5 e a 7 bracci, chiamati “Araigné” nei colori nero o più raramente bianco.

Negli stessi anni l’invenzione di tubi al neon ispira molto l’artista a creare una serie di lampade da terra che combinino incandescenza e fluorescenza: questi disegni, la collezione “Colonnes”, debuttano al Salone di Parigi del 1962 per il design degli interni e sono alcune delle sue opere tarde più note. Molto diversa dalle precedente collezione, la affiancano senza penalizzarla, avendo due estetiche e due tecnologie completamente diverse.

Nel 1961 Serge Mouille fonda la SCM (Société de Création de Modèles) come un modo per incoraggiare giovani ed emergenti designer di illuminazione; continua a lavorare e ad insegnare per il resto della sua vita, mostrando le sue lampade e i suoi gioielli in diverse mostre in giro per il mondo. Per la sua carriera come artista del metallo e designer riceve, verso la fine degli anni ’60 una medaglia d’onore dalla città di Parigi. Il suo laboratorio non smette mai di realizzare questi capolavori, creati dalle sapienti mani di pochi e selezionati collaboratori; alla sua morte l’atelier viene portato avanti dalla vedova e poi dagli eredi, che continuano a fabbricare la collezione originale, a mano, senza modifiche, numerando e certificando ciascun esemplare.

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Moooi: mobili, interni e illuminazione moderni olandesi

Moooi

Moooi da ormai 20 anni ispira e seduce il mondo del design con progetti scintillanti, innovativi, ironici e coraggiosi.
L’azienda olandese viene fondata nel 2001 da Marcel Wanders e Casper Vissers inizialmente per proporre i progetti di Marcel Wanders stesso, che negli anni ’90 si fa conoscere presso il celebre collettivo olandese di designers Droog Design soprattutto grazie alla sua sedia a maglia, Knotted Chair, poi editata da Cappellini; i progetti di Wanders sono spesso troppo originali per le aziende del design, per questo motivo per poter mantenere la sua indipendenza e la sua creatività intatta viene fondata questa casa d’edizioni: Moooi che significa “bello” in olandese.
Lo stile capriccioso, unico e provocatore di Marcel Wanders si esprime pienamente nella collezione Moooi. Oltre alle creazioni disegnate dallo stesso Marcel, Moooi edita anche altri designer conosciuti come Bertjan Pot, Jasper Morrison. Ross Lovegrove, Studio Job… arricchendo ogni anno il catalogo con pezzi sempre sorprendenti.
L’azienda non esita ad uscire dai percorsi consueti ed estetici del design editando delle creazioni insolite e coraggiose come il sorprendente lampadario a forma di ragno, composto da una moltitudine di lampade tecniche da scrivania e chiamato Dear Ingo in omaggio al Maestro della luce Ingo Maurer, creato da Ron Gilad nel 2003 o ancora la poltrona in legno “carbonizzato” Smoke del 2002 di Maarten Bass, diventato in seguito uno dei più acclamati designer olandesi.
In questo modo la collezione Moooi combina facilmente una sospensione in carta bianca pressata opera della coppia creativa Studio Job ed un cavallo nero a grandezza naturale che indossa sulla testa una lampada, progetto firmato dallo studio svedese Front Design e facente parte di una collezione particolarmente iconica completata da un coniglio_lampada e da un maiale-tavolino.
Molti sono i designers ormai chiamati a collaborare con l’azienda, sempre sotto la direzione artistica di Marcel Wanders, ormai ricercato da tutte le più importanti realtà internazionali del design, da Flos a Baccarat, da Cappellini ad Alessi; tra le recenti collaborazioni, quelle con Jaime Hayon, Nika Zuoanc, Joost van Bleiswijk.
Lo stile di Moooi non è cambiato dagli esordi ed è rimasto esclusivo, audace, giocoso… basato sulla convinzione che il design è una questione di amore, ironia e gioia. Sono oggetti senza tempo, che possiedono l’unicità e il carattere di oggetti d’antiquariato combinati con la freschezza dei tempi moderni. Questa fusione porta il marchio a concentrarsi sempre di più sulla produzione di oggetti iconici e spettacolari.
Con questo mix unico e iconico di illuminazione, mobili e accessori, l’azienda crea ambienti interni decorati con una varietà d’ispirazione di modelli e colori da abbracciare qualsiasi tipo di spazio, domestico e pubblico, e fa innamorare persone di differenti età, culture e personalità.
Questa visione di casa inaspettata mette in luce sempre nuove idee con un sapiente tocco di magia. Dietro l’apparente ironia e giocosità si celano sempre progetti intelligenti, frutto di continue riflessioni sul modo di vivere e di abitare e sui suoi continui cambiamenti.

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Flos lampade: artistiche innovative lampade creative

Flos

Da cinquant’anni Flos crea oggetti di luce e accende generazioni di sogni, nasce infatti nel 1962 a Merano per volontà di Dino Gavina, genio del design italiano e grande scopritore di talenti.
Per Flos la luce è la materia con cui esprimere nuove idee e illuminare emozioni inesplorate.
La filosofia aziendale si può riassumere in questi passaggi: “Scriviamo il futuro, leggendo il nostro passato ed esprimendo l’oggi, in una continuità di sfide concrete e scelte audaci che hanno plasmato la nostra immagine e identità. La nostra storia ci ha insegnato a mantenere vivo il fuoco della provocazione con la ricerca di nuove poetiche della funzionalità”
Seguire l’istinto permette da sempre a Flos di creare prodotti che diventano icone, inventano tipologie e fissano nuovi archetipi.
Le strade progettuali percorse sono molteplici: Identificarsi con i maestri del design, come ad esempio i fratelli Castiglioni o Gino Sarfatti, che firmano alcune delle più famose lampade di design al mondo come Arco, Taccia, Toio…, ma anche scoprire continuamente nuovi talenti. Tutte le personalità più interessanti nel mondo del design, infatti, collaborano o hanno collaborato con Flos: da Philippe Starck a Marcel Wanders, da Jasper Morrison ai fratelli Bouroullec, da Michael Anastasiades a Nendo per citarne solo alcuni. I punti di forza del brand, che lo pongono sempre all’avanguardia, sono molteplici, tra questi, elemento raro per un’azienda di design contemporaneo: avere una grande autorevolezza tecnica e tecnologica e inserirsi nella cultura di massa.
La sperimentazione ha permesso a Flos di adottare materiali rivoluzionari, come in passato il cocoon, con il quale elaborò le prime lampade dei fratelli Castiglioni, e soluzioni tecnologiche più avanzate, rappresentate oggi dall’OLED e dai materiali sostenibili.
Proprio per questi motivi inventare nuovi linguaggi intorno alla luce significa per l’azienda indicare nuove estetiche e libertà del vivere, non dimenticandosi mai, nelle lampade di ieri e di oggi, di prendere sul serio gioco e ironia.
Sulla linea sottile che divide e unisce l’arte dal design, la produzione artigianale da quella industriale, la serie limitata da quella a grande scala, il pensiero del singolo da quello collettivo: È lì che Flos è ed è li che la possiamo trovare. Il catalogo di Flos è diviso in diversi settori per assecondare tutte le esigenze riguardanti la luce: una parte decorativa, comprendente le lampade domestiche disegnate dai più noti designers, una parte tecnica, per i sistemi di illuminazione ad alta definizione tecnologica per gli spazi pubblici, ed infine una parte dedicata all’esterno per illuminare, secondo le medesime caratteristiche estetiche e tecniche, terrazzi, giardini, piscine, strade, piazze…

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